DeleuzE: il motivo per cui Matteo riesce a sollevare i piedi da terra

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Intervista a cura di Laura Nasoni

Matteo Pagni, in arte DeleuzE, è un giovane cantautore e produttore polistrumentista, classe 2000. Il suo primo singolo “MIA” è uscito lo scorso 23 novembre prodotto da Matteo Pagni, Simone Bacchini e Totò di santo (già produttore di Alfa), il pezzo è stato registrato nelle sedi di Artist First Milano con la quale è distribuito. Ma andiamo a conoscere meglio questo giovane artista nell’intervista che segue:

Ciao Matteo, innanzitutto grazie per rispondere alle curiosità di Nemo Rock in Patria. Vuoi raccontare ai nostri lettori qual è stato il tuo primo approccio con la musica? Quando hai cominciato e cosa ti ha spinto a intraprendere questo percorso?

Ho passato troppe vacanze nel camper di mio padre a cantare per tutto il viaggio, sin da bambino ho sempre avuto un’attrazione per il mondo della musica. Mio padre mi racconta che si divertiva a mettere la radio in salone e a vedermi ballare quando ancora neanche parlavo. Sono cresciuto usando la sua vecchia chitarra e suonando ad orecchio ogni melodia che mi colpiva. alle superiori ho deciso che avrei trasformato la mia passione per la musica nella mia professione. E negli ultimi anni mi sono accorto che la musica rappresenta il mio modo di vedere il mondo, la mia personalissima lente di ingrandimento.

In quanto polistrumentista, qual è lo strumento che senti più vicino alla tua natura?

So di non potermi definire un bassista o un pianista perché conosco lo studio e gli anni che servono per “conquistare” lo strumento, per fortuna mi sono trovato in situazioni che mi hanno permesso di ampliare i miei orizzonti (suonare ai live ad esempio). A parte la passione che mi spinge a suonarli, Il percorso che ho iniziato anni fa per diventare un polistrumentista, è iniziato perché penso che per un cantautore come me, il trovarmi a mio agio con diversi strumenti mentre compongo, sia “un’altra freccia al mio arco”. La chitarra è sicuramente lo strumento con cui mi esprimo meglio, non importa quanti altri strumenti imparerò, credo che la mia anima rimarrà sempre da chitarrista.

Il 23 novembre è uscito il tuo primo singolo “MIA” Prodotto da Matteo Pagni, Simone Bacchini e Totò di santo (anche produttore di Alfa). Vuoi raccontarci qualcosa a proposito di questo pezzo?

Questo brano è stato scritto per la musa che ci accompagna nelle decisioni giornaliere, che nel mio caso è la musica. Nel singolo racconto che mi dà la forza e la volontà (anche se ogni tanto se la riprende) ed è sia un modo di festeggiare che un modo per trovare un posto giusto alla malinconia. Il concetto del brano è che ognuno ha la sua “Mia” e mi piace l’idea che chi la ascolti possa pensare alla propria o, magari, che possa essere spinto a cercarla. E’ stato un piacere lavorare con Antonio, è riuscito subito ad entrare in sintonia con il brano e, in più, si è sorbito tutti i file audio che gli ho mandato. (scusa Totò)

Come sono nate le collaborazioni con i produttori di cui sopra? Tra cui figura Simone Bacchini che ti cura anche il management e la produzione artistica.

Lo scorso maggio suonavo in un locale a Garbatella, un quartiere a sud di Roma, in occasione di un’esposizione d’arte dove ho incontrato Simone. Mi aveva sentito suonare e, dopo, mi ha fermato per parlare mentre stavo smontando, precisamente nel momento in cui avevo appena fatto cadere il mio amplificatore per la terza volta, non una bella presentazione da parte mia, ma nonostante ciò siamo riusciti a parlare e a conoscerci.

Ti senti fortunato ad avere attorno tutte queste persone che credono nel tuo progetto e ti sostengono?

Mi sento sicuramente grato. Avere una squadra con la quale condividere e costruire quello che sto vivendo rende il viaggio più piacevole e facile. Ringrazio la mia band per essere disponibile nel dover studiare mille partiture diverse ogni prova. Ringrazio Simone Bacchini per credere in DeleuzE e il mio amico Simone Lima per avermi aiutato a tirarlo fuori.

Il tuo stile Pop è rafforzato anche dalle coreografie che esegui sul palco e dalla tua immagine naïf. Come mai dipingi i tuoi vestiti? Compiere questa azione è come marchiare la transizione artistica da Matteo a DeleuzE?

Il mio amico Simone li ha definiti “attacchi da dandy”; cado vittima di un’ispirazione e la seguo senza troppe smanie. Il dipingere vestiti non ha un significato o un motivo dietro, mi piaceva l’idea e l’ho fatto, Art for art’s sake. Non c’è una netta differenza tra Matteo e DeleuzE. DeleuzE è il Matteo che si lascia “comandare” dagli “attacchi da dandy”, si potrebbe dire un Matteo più libero e naïf.

Matteo Pagni e DeleuzE si appartengono l’un l’altro in ogni istante della tua vita o solo quando crei e quando ti esibisci live? Qualora divergano, descrivi con un aggettivo chi è Matteo e chi è DeleuzE.

Direi che convivono bene in me e che sono spesso d’accordo. DeleuzE è il motivo per il quale Matteo riesce a sollevare i piedi da terra.

Sei un artista che nonostante ti trovi in un periodo di produzione artistica, non ti fermi mai con i live. A livello di produzione, su cosa stai lavorando? Anticipaci anche qualcosa riguardo le tue prossime uscite e prossime date.

Sto lavorando all’uscita dei prossimi singoli, ho già le canzoni pronte e ormai sono giorni di shooting, programmazione contenuti, copertine ecc. il prossimo singolo che uscirà si chiama “Qualcuno o Nessuno” ed è il singolo che mi ricorda che l’unica persona che non devo deludere sono io.

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